Parla come mangi

Vetrate anti infortunio

La prima precisazione da fare quando si parla di vetri e quella della sicurezza, molti utenti ma purtroppo anche molti operatori ancora fanno fatica a scindere la sicurezza attiva da quella passiva. La sicurezza attiva del vetro identifica la protezione antieffrazione, vale a dire l’antisfondamento da parte di malintenzionati; quella passiva invece, identifica la protezione anti-infortunio. Tra le due c’è una differenza di non poco conto.
Nel primo caso, la richiesta è in genere fatta dal cliente per una maggiore sicurezza all’interno dei propri spazi da tentativi di furto. Nel secondo caso invece, la sicurezza è un requisito imposto dal legislatore.
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La normativa UNI 7697 “Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie” è in vigore già da diversi anni, eppure ci sono operatori che ancora non la conoscono o non la rispettano, questi oltre che commettere una scorrettezza commerciale espongono ad inutili rischi gli utilizzatori del prodotto infatti capita ancora di sentire di incidenti che coinvolgono bambini e adulti e vetri non a norma.
Che cosa dice la normativa?
La normativa è abbastanza articolata e mette delle regole in molte casistiche, per quanto riguarda il mondo degli infissi in modo sintetico dice che nelle finestre almeno il lato interno deve essere ANTINFORTUNIO mentre nelle porte finestre invece entrambi I lati devono queste caratteristiche.

Ma quali vetri sono considerati dal legislatore antinfortunio?

tipologia vetro

Quelli che vedete qui sopra sono due tipi di vetro antinfortunio entrambe validi per il legislatore, devono sottostare a diverse prove ovviamente ma entrambi in caso di rottura non causano tagli o infortuni.
Il vetro VSG è composto da ulteriori due lastre di vetro tenute insieme da una pellicola di polivinilbutirrale (PVB) in caso di rottura è proprio questa pellicola che si occupa di trattenere I pezzi di vetro, un esempio può essere il parabrezza delle auto, qui sotto potete vedere come appare dopo la rottura

Vetro Stratificato VSG

Il vetro ESG invece è composto da una sola lastra di vetro temprato (sottoposto ad un processo di indurimento tramite calore) In caso di rottura, la lastra si frantuma in piccoli frammenti smussati, eliminando la possibilità che questi possano produrre lesioni

vetro temperato 1024x343
Molti operatori del settore purtroppo tendono a non considerare il vetro temperato (ESG) un vetro a norma per una cattiva informazione principalmente e in secondo luogo per una questione commerciale/logistica
Una nota.
In una situazione dove successivamente alla rottura del vetro ci può essere caduta nel vuoto deve essere usato obbligatoriamente (lo specifica anche la legge) il vetro stratificato (VSG) proprio per la sua capacità di “trattenere” anche se rotto. 

 

 

La classificazione relativa all’urto viene dalla normativa UNI EN 12600:

  • Vetro Temprato: classe minima 1C3;
  • Stratificato: classe minima 2B2.